La discussione su “8 Secondi” di Lisa Iotti
Un incontro che ha dovuto, anche questa volta, accontentarsi della freddezza degli schermi: in un momento in cui la tecnologia si beffa di noi, delle distanze e delle limitazioni che siamo costretti a subire passivamente. Tuttavia permane l’entusiasmo e il desiderio di immergersi in un libro e di condividerne i pensieri e le riflessioni che ha suscitato. Vi abbiamo già presentato la giovane realtà del Librificio del Borgo e della coppia di librai, Carolina e Francesco, oggi siamo qui per condividere con voi ciò che è emerso nel corso della serata dello scorso 21 gennaio, in compagnia anche degli altri partecipanti del Club del Libro.
Viaggio nell’era della distrazione: il titolo fondamentalmente ci fornisce tutti gli elementi necessari per comprendere in cosa ci stiamo imbarcando. Il saggio della giornalista si presenta scorrevole, a tratti quasi eccessivamente romanzato, probabilmente dovuto al profondo legame tra Lisa Iotti e la realtà televisiva. L’opera parte dall’ammissione di una verità quanto mai innegabile, ossia la nostra consolidata dipendenza dagli smartphone, e si sviluppa in parallelo attraverso i suoi viaggi e ricerche, incontri con esperti del settore che stanno cercando a loro volta di capire fino a che punto questa contorta relazione tossica finirà col danneggiarci. Livelli alti di cortisolo, ansia, fatica a concentrarsi e a ricordare le cose: questi sono solo alcuni degli effetti dimostrati da svariate ricerche. Tuttavia staccarsi pare a sua volta quanto mai impossibile, oramai ne dipendiamo anche per comunicazioni quanto mai fondamentali, la stessa Lisa ci racconta di alcuni sui insuccessi, di detox disastrose che come risultato hanno avuto ripercussioni unicamente sulle persone: appuntamenti mancati, impegni non rispettati e via discorrendo. Questa di fatto rimane la nota dolente dell’intera opera, il fatto che non ci venga proposta un’alternativa, una soluzione: tutto rimane sospeso nell’incertezza, l’intero sunto pare avere come unico scopo quello di riconoscere la situazione attuale, il punto cui siamo giunti. Il futuro dipende da noi, l’unico consiglio che emerge nell’intera lettura proviene da uno dei suoi ultimi incontri, con la neuroscienziata Maryanne Wolf, la quale suggeriva di iniziare e finire la giornata leggendo. Creando una parentesi all’interno della quale cerchiamo di contenere e padroneggiare il nostro rapporto con questi diabolici apparecchi: la responsabilità è nostra, spetta unicamente a noi modellarci, allenare la nostra psiche e tutti gli intrecci cognitivi da cui è composta. Abbiamo un numero limitato di scelte tra cui giostrarci ogni giorno, rimane a noi saperne valutare l’importanza.
L’incontro di febbraio
Come vi avevamo raccontato nel corso dell’intervista a Carolina e Francesco (potete recuperarla QUI), ogni mese vengono proposti quattro libri e il vincitore diviene il protagonista del prossimo appuntamento del Club del Libro. L’incontro di Febbraio si terrà il 23 alle ore 21.15 e il titolo eletto dal popolo è stato (*rullo di tamburi*) “Sul lato selvaggio” di Tiffany McDaniel. Una storia che si sviluppa negli Stati Uniti, più precisamente all’interno di una famiglia di tossicodipendenti, una vicenda che vivremo dal punto di vista di due gemelle nel corso di tutta la loro vita, dall’infanzia all’età adulta.
Lungi da me suggerire che anche questa volta vi sia stata qualche scorrettezza nel corso del contest per la scelta del libro (ebbene si, ho cercato di votare due volte, ma i miei sforzi non hanno portato a niente), insomma anche questa volta incasso la sconfitta e accetto di immergermi in un nuovo libro tutto da scoprire.
Vi ringraziamo come sempre per averci seguito e vi invitiamo a partecipare a questa meravigliosa iniziativa, alla prossima!