Sono costretto a consumare se ho bisogno del bagno di un bar? La legge non concede dubbi

Se si necessita di utilizzare un bagno del bar è obbligatoria la consumazione? La legge chiarisce ogni dubbio e perplessità.

Può risuonare familiare la necessità di usufruire di un bagno quando si è in giro, ma non sempre la zona in cui ci si trova offre servizi pubblici nei paraggi. A tal proposito, è impossibile non pensare ai bar, che per obbligo, sono tenuti a tenere un bagno nel loro locale. Sebbene sia la soluzione certa, non sempre si è disposti a consumare per accedere ai servizi, poiché non vi è la necessità di acquistare alcun prodotto.

bagno del bar: si è costretti a consumare
Bagnio del bar: esiste l’obbligo di consumazione? (genovawhatson.it)

Tuttavia, andare in bagno senza consumare è una pratica non vista di buon occhio dai commercianti e ristoratori, tanto che questi potrebbero rifiutarsi di accettare un cliente non pagante. In molti, soprattutto nelle vie centrali della città, appendono addirittura un cartello che indica il divieto di utilizzare il bagno senza acquistare qualcosa; ma cosa c’è di legale in tutto ciò? La legge chiarisce ogni dubbio in merito.

È obbligatorio consumare in un bar per accedere al bagno? Regole ed eccezioni

La questione dell’accesso ai bagni dei locali pubblici senza consumare è stata oggetto di diversi dibattiti e controversie. Una sentenza del TAR Toscana n. 691 del 18/2/2010 ha stabilito che un locale pubblico non può essere considerato un bagno pubblico. Questo principio però, contrasta con una delibera del Consiglio Comunale di Firenze, la n.69 del 24 luglio 2007, che imponeva ai locali pubblici di garantire l’uso gratuito del bagno a chiunque ne facesse richiesta. Tuttavia, il TAR Toscana ha sottolineato che ciò potrebbe limitare l’economia degli stessi, poiché la fornitura gratuita di questo servizio da parte dei privati è diversa da quella messa a disposizione dal Comune.

Consumazione obbligatoria per accedere al bagno del bar
Bagno del bar e consumazione obligatoria: le regole secondo il TULPS (genovawhatson.it)

Secondo il Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza (TULPS), il gestore di un pubblico esercizio non può rifiutare l’accesso al bagno a un cliente pagante senza giustificato motivo. A tal proposito, è bene specificare che non esiste un importo minimo: anche chi acquista il prodotto più economico (come una bottiglietta d’acqua), diventa cliente pagante e ha il diritto di usufruire del bagno. Per questo motivo, i locali non possono imporre una tariffa fissa per l’uso del bagno, ma l’acquisto sì.

Nonostante ciò, vi sono alcune eccezioni: alcuni comuni (come nel caso di Parma, per esempio), possono avere regolamenti specifici che obbligano i gestori a garantire la fruibilità gratuita dei bagni e a comunicarlo attraverso cartelli. In questi casi, previa verifica alla polizia municipale, il gestore che provvederà al rifiuto potrebbe essere soggetto ad una multa.

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