Ti ritrovi spesso a fare questo gesto? Dovresti scoprire il perché: ciò che dice la scienza è davvero incredibile!
Tantissime volte, inconsciamente, ci capita di fare dei piccoli gesti che però nascondono dietro un grande significato. Gli psicologi si sono soffermati molto sui gesti che solitamente si compiono quando si è nervosi, agitati, in ansia e così via. Ognuno di essi, anche se sembra semplice ed innocuo, nasconde dietro un significato (a volte anche due) più complesso di quanto sembri.
Vediamo insieme allora cosa dicono gli psicologi circa un gesto che si compie molto spesso, soprattutto quando si è a tavola o si parla con qualcuno. Pronti a scoprirlo?
Fai questo gesto? Ecco cosa dicono gli psicologi
Molto spesso, quando ci si ritrova a tavola, a parlare con qualcuno, si tendono a commettere diversi gesti che possono indicare tantissime cose. Ad esempio, ci si può ritrovare ad intrecciarsi i capelli o giocherellarci con le dita, sintomo di nervosismo ed imbarazzo. O ancora ci si può ritrovare a scrivere su un foglio, se ci sono dinanzi a noi delle penne e così via.
Ma un gesto che compiamo solitamente è anche quello di sminuzzare tutto ciò che abbiamo dinanzi. Non vi è mai capitato di andare al bar, avere i fazzoletti dinanzi e, nel mentre che conversate con qualcuno, romperli in tanti piccoli pezzettini? Ebbene, sembrerà un gesto ‘stupido’ e forse anche banale, fatto senza pensarci. Ma non è così. Ecco cosa affermano gli psicologi.
Chi è psicologo pone un’enorme attenzione ai piccoli gesti e piccoli dettagli che vengono compiuti ogni giorno, ricercando in ognuno di essi un significato ben preciso. Ebbene, anche questo gesto nasconde in sé due significati che vedremo di seguito.
I due significati sono:
- Il primo significato rappresenta una mente analitica, razionale, che tende a suddividere e a dividere e scindere. Tende anche a pensare, rimuginare e ripensare tutte le situazioni passate su cui magari abbiamo ancora qualcosa da dire e su cui non siamo soddisfatti di come sia andata.
- Il secondo significato è molto più complesso e soprattutto da ricondurre agli studi di Desmond Morris del 1967 delle azioni deviate. Ciò cosa significa? Che noi andiamo a riversare sull’oggetto in questione che rendiamo in brandelli (foglio di carta, mandarino o quel che sia) la nostra rabbia repressa per una situazione non affrontata nel migliore dei modi. Insomma, ce la prendiamo con dei poveri oggetti che non c’entrano nulla con la nostra rabbia.