Il sogno di tutti i tifosi di calcio di poter seguire la squadra del cuore in tv senza pagare un abbonamento sta per diventare realtà?
Essere appassionati di calcio ha un costo che negli anni è diventato sempre più oneroso. Il tifoso solitamente acquista l’abbonamento allo stadio per vedere le partite in casa e un abbonamento televisivo (Sky,
Dazn o entrambi) per quelle fuoricasa, magari riservandosi il piacere di qualche trasferta per i match di cartello.
Considerando tutte queste spese, seguire la squadra del cuore ha un costo che supera il migliaio di euro ogni anno. Insomma si tratta di una passione che non tutti possono permettersi di avere. A questo va
aggiunto il fatto che Dazn, azienda che detiene i diritti della Serie A, in questi ultimi anni ha alzato continuamente i prezzi, rendendo inaccessibile a molti anche il solo abbonamento televisivo.
Il fatto è che un simile modello di business non può durare in eterno e che alzare i prezzi rende il calcio elitario. Perché allora non seguire un modello di business misto? Uno in cui oltre agli introiti degli abbonamenti si aggiungono quelli delle pubblicità? Netflix e Disney Plus lo hanno già fatto con esiti positivi per il bilancio e per gli abbonati, perché non farlo anche per gli eventi sportivi?
Abbassare il prezzo del mensile a 5 euro spingerebbe milioni di persone ad abbonarsi e contrasterebbe anche il fenomeno della pirateria: chi paga 10 euro per l’Iptv se a 5 può vedere legalmente e con maggiore qualità la partita che gli interessa? Un esborso simile sarebbe affrontabile da tutti e restituirebbe il calcio allo status
originario, quello di sport del popolo.
Partite gratis per sempre? La promessa del CEO della Superlega rende appetibile il nuovo format
C’è chi sembra disposto a fare un passo ulteriore verso il pubblico ed è la A22 Sports, società che sta dietro il progetto Superlega. Del tentativo di scavalcare la Uefa per creare un nuovo format si è parlato in maniera diffusa un paio di anni fa, quando la Juventus aveva raggiunto un accordo di massima con A22 Sports, Real Madrid e Barcellona per creare appunto la competizione europea tra le big di ogni Paese.
All’epoca il progetto è stato osteggiato dall’Uefa ma anche da tutte le leghe calcio nazionali. Il timore diffuso è che il calcio venga snaturato e che le realtà più piccole non abbiano più la possibilità di emergere co un progetto sportivo ben pensato. Già adesso il gap economico tra grandi e piccole del calcio è enorme,
con la nascita di una Superlega verrebbe sancita la nascita di un’élite del calcio inavvicinabile.
Ovviamente l’opposizione di Uefa e delle varie leghe non è puramente legata alla difesa dei diritti e della tradizione, ma anche e soprattutto a quella degli interessi economici. Un’opposizione che ha portato ad uno standby del progetto che è terminato quando lo scorso mese è giunta una sentenza in favore di A22 Sports.
La superlega si farà e le maggiori società calcistiche europee ne entreranno a far parte. L’amara pillola è stata
addolcita dalla promessa di Bernd Reichart (Ceo della A22 Sports) che tutte le partite della Superlega saranno disponibili gratuitamente in diretta streaming. La società creerà una propria piattaforma, dalla quale sarà possibile vedere ogni match della nuova competizione.
Reichart è stato accusato di fare pubblicità ingannevole e nei giorni scorsi è stata avanzata l’ipotesi che la gratuità delle trasmissioni sarà una mossa promozionale per incrementare gli utenti e il seguito della competizione. Indiscrezione smentita dallo stesso dirigente, il quale ci ha tenuto a chiarire: “La trasmissione gratuita delle partite rappresenta un modello definitivo, non una promozione temporanea”.