Qual è la procedura che gli ex titolari del Reddito di Cittadinanza devono seguire per beneficiare dell’Assegno Unico? Scopriamolo.
Dal 1° gennaio 2024, tutti hanno dovuto dire addio al Reddito di Cittadinanza.
Al suo posto, è stato introdotto un nuovo sussidio, il cd. Assegno di Inclusione, erogato in favore dei nuclei familiari che versano in situazioni di disagio economico.
A differenza del Reddito di Cittadinanza, la nuova misura può essere richiesta esclusivamente dalle famiglie in cui si trova almeno un disabile, un minorenne, un over 60 o un soggetto inserito in un programma di cura e assistenza dei Servizi socio-sanitari territoriali.
Non tutti, però, sanno che l’abolizione del Reddito di Cittadinanza ha delle conseguenze anche sulla percezione dell’Assegno Unico e Universale per figli a carico che, in alcune ipotesi, potrebbe andare perduto. Per quale ragione? Analizziamo la vicenda nel dettaglio.
Abolizione del Reddito di Cittadinanza: come continuare a percepire l’Assegno Unico?
La revoca del Reddito di Cittadinanza comporta, per gli ex percettori, anche la fine dell’erogazione dell’Assegno Unico per figli a carico.
Quest’ultimo sussidio, infatti, veniva accreditato in automatico ai titolari del Reddito di Cittadinanza, tramite ricarica mensile sulla card RdC. Quali adempimenti dovranno, ora, effettuare coloro che intendono continuare a beneficiare dell’Assegno Unico?
Con il Messaggio n. 258/2024, l’INPS ha specificato che, fino a febbraio 2024, l’intero importo dell’Assegno verrà pagato automaticamente sulla carta RdC, sulla base dell’ISEE 2023 (in assenza di un valido modello ISEE, è riconosciuta la cifra minima di 57 euro).
L’Istituto di Previdenza ha, inoltre, chiarito che la domanda per il nuovo Assegno di Inclusione non comporta l’accredito diretto anche dell’Assegno Unico. Di conseguenza, gli ex titolari di Reddito di Cittadinanza e percettori dell’Assegno di Inclusione sono obbligati a presentare domanda per l’Assegno Unico, se intendono continuare a percepirlo da marzo.
L’istanza va inviata entro il 30 giugno 2024 e consente di percepire anche gli arretrati dal mese di marzo. Se, invece, viene inoltrata dopo il 30 giugno, non si avrà diritto agli arretrati.
È possibile presentare la domanda di Assegno Unico in uno dei seguenti modi:
- telematicamente, tramite il portale INPS, accedendo al servizio dedicato con le proprie credenziali digitali SPID, CIE o CNS;
- chiamando il Contact center INPS al numero 803.164 (gratuito, da rete fissa) oppure allo 06 164.164 (da rete mobile, a pagamento, in base alla tariffa dell’operatore telefonico);
- rivolgendosi a un Patronato.
Ricordiamo, infine, che è necessario, al momento della presentazione della richiesta, avere un ISEE valido. In caso contrario, l’INPS verserà l’importo minimo.