C’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per sfruttare il bonus infissi con aliquota maggiorata. Ecco come funziona.
Dal 1° gennaio di quest’anno non si può più utilizzare il bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche previsto nel 2022 e 2023 anche per la sostituzione degli infissi, purché nel rispetto di specifici requisiti. Ma restano ancora due interessanti possibilità di agevolazione fiscale per sostituire gli infissi di casa (e non solo). Vediamole nel dettaglio.
In estrema sintesi, la normativa prevede due opzioni:
- una detrazione fiscale del 50% utilizzabile sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
- una detrazione fiscale strutturale (senza scadenza) del 36%, che l’art. 16 del D.L. n. 63/2013 ha potenziato al 50%, sulle spese sostenute sempre fino al prossimo 31 dicembre.
Vale però la pena di soffermarsi sulle caratteristiche tecniche e fiscali di questi incentivi per scegliere la soluzione più conveniente.
Il Bonus infissi 2024 dalla A alla Z
Di qui a dicembre potranno usufruire di questa detrazione fiscale tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento. Per accedere all’ecobonus per la sostituzione occorre però che alla data d’inizio dei lavori l’unità immobiliare o l’edificio siano “esistenti”, ovvero accatastati o con richiesta di accatastamento in corso, e in regola con il pagamento di eventuali tributi, nonché dotati di “impianto di climatizzazione invernale”.
L’ecobonus per gli infissi prevede un’aliquota del 50% da applicare al totale delle spese sostenute, ma con un limite massimo di detrazione ammissibile pari a 60.000 euro per unità immobiliare. Le detrazioni saranno ripartite in 10 rate annuali di pari importo, entro il limite che trova capienza nell’imposta annua risultante dalla dichiarazione dei redditi.
Le spese ammissibili per la detrazione fiscale comprendono la fornitura e posa in opera di una nuova finestra o di una porta d’ingresso o di un lucernario comprensivi di infissi in sostituzione dell’esistente, integrazioni e sostituzioni dei componenti vetrati, la fornitura e posa in opera di scuri, persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, sostituiti simultaneamente agli infissi (o al solo vetro) oggetto di intervento; le prestazioni professionali (dall’Ape alla direzione dei lavori).
L’Enea nel suo Vademecum sulla sostituzione degli infissi con l’ecobonus elenca tutti i requisiti tecnici per accedere all’incentivo. Ed è alla stessa Enea che, pena decadenza dell’incentivo, dovrà essere trasmessa la “Scheda descrittiva dell’intervento” entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori o di collaudo delle opere attraverso l’apposito sito web. Da ricordare, infine, che la detrazione per gli interventi di recupero edilizio non è cumulabile con l’agevolazione fiscale prevista per gli stessi interventi dalle disposizioni sulla riqualificazione energetica degli edifici: il contribuente può fruire, per le medesime spese, solo dell’uno o dell’altro beneficio.