60° Appuntamento al Canile di Montecontessa

Un Buon Natale a tutti voi!

E prima di lanciarci con gli auguri e ringraziamenti, vorremmo (tanto per cambiare) lasciarvi come sempre con delle storie e un piccolo spunto di riflessione, che nasce ancor più spontaneo forse proprio perché in questo momento così delicato dell’anno.

Oggi vi raccontiamo le storie di chi, di Natali, ne ha già passati diversi dietro le sbarre di un box.. Cominciamo con Balù, questo anzianotto tutto nero di 14 anni, una meraviglia che oramai si trova al Montecontessa dal 2010, dove è stato abbandonato da cucciolo. Undici anni a pensare, a chiedersi: ovviamente non potremo mai sapere tutto quello che ha passato, quanto possa aver influito la permanenza in Canile, il dolore e il tradimento da parte di chi pensava sarebbe stato con lui per sempre, ma certo lo possiamo immaginare. Balù infatti, lo dobbiamo dire, non è un cane semplice; non cerca il contatto fisico se non con chi davvero si fida, non apprezza i toni di voce troppo alti o nervosi, insomma ha bisogno di un qualcuno che sia disposto ad un certo tipo di percorso, non alla prima esperienza. E che possa offrirgli un contesto quanto più tranquillo possibile, senza gatti o bambini. Una coincidenza di elementi probabilmente difficile da trovare ma che forse non sarebbe stata mai necessaria, se sin dal principio ci fosse stata un’adozione consapevole, una famiglia determinata ad offrirgli ciò che si meritava. Perché basterebbe questo, davvero solo questo, basterebbe ricordarsi che ci troviamo di fronte qualcuno che come noi, respira, pensa, ha necessità, ha bisogni, che vanno considerati e capiti.

Poi c’è il piccolo Nappi, di taglia minuta forse, ma di cuore grande e forte. Nato nel 2012, anche lui oramai ha diversi anni alle spalle trascorsi in Canile, sempre qui, in attesa di un’opportunità. Nappi a sua volta potrebbe essere etichettato come complicato, ha un carattere deciso che non sempre riesce ad esprimere al meglio: forse perché a suo tempo non gli è stato insegnato, forse perché nonostante tutto il tempo trascorso, non riesce ancora  a fidarsi, a mostrarsi vulnerabile e rimane sulla difensiva, sbagliando. Come dicevamo prima, non ci sono molte risposte, ma sicuramente molte domande. Quel poco che si può sapere, lo si deve guadagnare: sporcandosi le mani, avendo pazienza, concedendo tempo, ma soprattutto, mettendo le proprie esigenze da parte. Perché è esattamente nel momento in cui ci ricordiamo che non c’è solamente la nostra vita in gioco, che sappiamo per certezza di partire con il piede giusto.

Infine ecco Dream, in Canile dal 2013 a seguito di uno spiacevole episodio, che inevitabilmente è stato seguito da altri. Esempio calzante di come l’incomprensione e la superficialità possano fare dei danni inimmaginabili, di come un pastore possa essere scambiato per un mix di golden o labrador, e quindi relegato ad una vita non propria, stretta. Una vita di appartamento, che nonostante tutto l’amore, non ha potuto che metterlo in difficoltà, perché ci scordiamo (quando ci viene comodo) che abbiamo a che fare con degli animali. Creature che certo, sentono e provano, ma in maniera distinta, e di conseguenza hanno delle necessità diverse dalle nostre. Lì dovrebbe intervenire la nostra coscienza, a ricordarci quanto c’è in gioco, quanto potremmo ignorare e non comprendere, a far un passo indietro, prima di far del male a qualcuno.

Tantissimi auguri!

E ve li facciamo dal cuore, per averci fatto compagnia in tutte queste settimane e per tutto il sostegno che ci avete sempre dimostrato! Nella speranza che, tra una condivisione e l’altra, qualcuno possa scoprire il proprio futuro compagno animale, diventare volontario o (perché no) entrambi. Oppure semplicemente avvicinarsi di più a questo mondo, cambiare idea, capire attraverso tutte queste storie, che parliamo di esseri, di compagni, non di qualcosa da regalare, da non considerare, da tenere a patto che non causi problemi…

Buon Natale

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