Siamo in Corso Galliera, al numero 97 rosso, a pochi passi dallo Stadio Luigi Ferraris. Qui si trova Il Dado Errante – LudoPub Sociale e Progetto Ludico, un nome pittoresco per un’attività dalle mille sfaccettature, gestito da Francesco De Vincenzi.
Raccontaci la storia di questo locale, perché proprio in questo quartiere e perché un pub di timbro nerd?
La zona in sé è stato frutto di un caso, in realtà inizialmente avevamo un progetto di vendita itinerante di giochi da tavolo, che si accompagna alla nostra essenza di Cooperativa che si occupa di inserimento lavorativo. Di fatto quest’attività ci trovava presenti nelle varie fiere ed eventi (tra cui il Lucca Comics prossimamente), solo che con il passare del tempo la clientela continuava a chiedere se vi fosse una sede fisica a cui far riferimento e quindi ci siamo messi alla ricerca di un negozio modesto. Possiamo dire che sia stato proprio il destino a condurmi qui, ho sbattuto la faccia contro questo ristorante il quale aveva chiuso l’attività da circa sei mesi, un’occasione imperdibile: è divenuto di nostra proprietà nel giugno del 2018 e abbiamo aperto poi ad agosto di quello stesso anno.
Come ha reagito la comunità genovese? Come vi siete organizzati?
Siccome l’attività era chiusa da tempo, abbiamo dovuto crearci una nuova clientela, completamente da zero. La scelta del pub si sposava più con la nostra esperienza ed anche con il tipo di formazione che volevamo offrire ai ragazzi, piuttosto che un vero ristorante, inoltre trovava anche una maggiore affinità con il progetto di Ludoteca e di Negozio di Giochi da tavolo.
Come avete vissuto il periodo di quarantena?
Inizialmente abbiamo chiuso per un paio di giorni, per fare il punto della situazione e riordinare le idee. Durante i mesi di lockdown siamo rimasti chiusi al pubblico e ci siamo concentrati su servizi di cibo da asporto e consegne a domicilio per tutti i prodotti che proponiamo generalmente, sia le bevande che la nostra cucina, come le pizze ed i burger, ma anche la friggitoria. Pure i giochi da tavolo hanno continuato ad essere richiesti, non abbiamo subito cali di vendita anche in quel senso, le persone sono rimaste interessate. Di fatto l’unico aspetto che ne ha risentito è stato quello ludico per quanto riguarda i vari eventi che organizziamo generalmente presso il locale, tornei, giochi organizzati e via dicendo.
A tal proposito, c’è qualche evento di cui vorresti parlarci in particolare?
Assolutamente si, infatti il 25 settembre finalmente riprenderemo le nostre Cene con Delitto, organizzate dai ragazzi de I Casi del Commissario Giusti (potete trovare la loro pagina su facebook), un gruppo che ha diverse estrazioni, sia la Tana dei Goblin (associazione ludica) sia Maniman Teatro (gruppo di improvvisazione teatrale).
La mente pensante dietro a questa unione e queste incredibili serate è il buon Manuel Bova, un format che a noi personalmente piace e funziona tantissimo, si offre una cena interattiva, i clienti rimangono seduti e quindi non si creano assembramenti o disordine di alcun tipo, riuscendo però ad offrire una serata diversa e piacevole, con interazioni sia con gli attori sia di tipo tecnologico, anche con siti o app creati appositamente per l’occasione.
Naturalmente prossimamente riprenderanno anche tutti i nostri eventi soliti, le leghe, i tornei di giochi con le miniature e via dicendo.
Facendo un piccolo passo indietro, vorrei tornare sulla base sociale che si cela dietro tutta l’organizzazione del locale, ce ne vorresti parlare?
Tutto parte dalla nostra esperienza come volontari, abbiamo iniziato con un’associazione costituita nel 2009, La Dimora Accogliente Onlus, la quale da sempre si occupa di accoglienza, in primis di minori e poi anche per famiglie o persone in situazioni di temporanea fragilità, economica e sociale. Con questa associazione abbiamo avviato svariati progetti, per esempio a San Fruttuoso in via Gibi D’Albertis abbiamo un magazzino dove raccogliamo abbigliamento per poi ridistribuirlo sul territorio e gestiamo una casa famiglia per minori in attività sempre dal 2009.
Con il tempo tuttavia è nata una nuova esigenza dal momento che accoglievamo anche ragazzi grandi, ci siamo ritrovati a studiare un piano per dargli autonomia ed agevolarli all’inserimento lavorativo; altrimenti raggiunta la maggior età, non avremmo potuto “ultimare” il nostro percorso di assistenza con tutti questi ragazzi. Da ciò è nata la nostra Cooperativa Sociale di tipo B, ossia la Cooperativa Sottocolle, il cui nome deriva dal fatto che abbiamo dovuto trasferirla nei pressi di Sottocolle di Davagna, dove abbiamo aperto l’azienda agricola, Le Delizie di Casa Sottocolle.
Questa ora è collegata anche al pub e al Chiosco di Villa Imperiale, al quale il Municipio era interessato da anni e con il quale abbiamo recentemente concluso un ottimo patto di collaborazione: il Municipio di fatto si è preso a carico tutte le spese, garantendoci la gestione e quindi un nuovo spazio dove poter inserire i nostri ragazzi e che in futuro potrebbero ulteriormente svilupparsi, sia in coordinazione con la Biblioteca Lercari ed altri progetti, di cui però per scaramanzia non voglio anticipare nulla.
Resteremo in attesa, concludo dunque con una domanda collegata ad un evento che mi ha portata nuovamente qui, il 14 settembre, ossia il lancio di una parte del menù completamente vegana, è stata una scelta spontanea o hai subito delle pressioni esterne?
Assolutamente no, in realtà mi sono reso conto solo ora che già da tempo avevamo una clientela vegana che frequentava il nostro locale, costretta ad “accontentarsi” delle bibite e delle patatine fritte, trovandosi effettivamente in difficoltà. Noi da sempre curiamo con massima attenzione questo aspetto, cercando di apportare costanti modifiche nel menù, anche per dare formazione a coloro che si trovano in cucina, quindi solo più recentemente abbiamo realizzato di aver messo un po’ in secondo piano le esigenze dei clienti.
Un dettaglio che non si sposa affatto con lo spirito di questa attività, la quale vuole proporsi come un elemento di aggregazione, di unione, diventando di fatto un luogo dove tutti si sentano ben accetti e voluti; di conseguenza abbiamo accolto volentieri i suggerimenti di Michela Tognoni, una ragazza molto affezionata al locale che ha saputo indirizzarci sapientemente, portandoci a conoscere l’Emporio San Biagio. Una grande collaborazione,soprattutto per il fatto che Alessia Sotgiu aldilà della questione vegana, si è rivelata una persona squisita e genuina, la quale condivide con noi il desiderio di proporre prodotti sani, non solo buoni. Una scelta di cui non ci pentiamo nella maniera più assoluta e che ci consente ancora una volta di offrire una cucina genuina e di qualità.
Per il momento il menù è agli inizi, con il passare del tempo riusciremo a migliorare e ad allargare sempre di più la nostra offerte e le nostre proposte.
Le storie sono state raccontate, sui prossimi eventi hai deciso di serbarti qualche sorpresa, vuoi aggiungere altro?
Rimanete connessi, abbiamo una pagina di facebook particolarmente attiva, là troverete giornalmente tutte le prossime novità e tutti i progetti in cantiere , sia per quanto riguarda l’aspetto ludico, culinario ed altro che non voglio dirvi. A presto!
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