Come anticipato qualche giorno fa in un’altra intervista, domenica 27 ci siamo recati anche noi sulle spiagge di Voltri per verificare l’esito dell’evento tanto atteso: inutile dire che siamo rimasti veramente entusiasti. Tra le numerose partecipazioni, anche quella dei TheShow ha avuto un suo peso e abbiamo colto l’occasione per fargli due domande.
Di fatto la vostra presenza sappiamo che è dovuta ad un progetto a sua volta notevole, ossia la Settimana del Pianeta, di certo non la prima tematica importante che avete deciso di affrontare, tuttavia la curiosità sorge spontanea: cosa vi ha spinti ad interessarvi all’ambiente e perché avete scelto proprio Plastic Free?
Alessandro Tenace: L’iniziativa parte dal fatto che noi stessi, non come TheShow ma come persone individuali, ci ritroviamo ad avere 30 anni e a dover affrontare la questione ambientale, sebbene non ci siamo mai classificati come ecologisti. Forse anche perché la comunicazione sull’ecologia in generale non è mai stata molto efficace, ma principalmente improntata su frasi fatte come “Salviamo il Pianeta”, “Salviamo l’Orso Polare”: ecco, noi stiamo cercando di trasmettere un nuovo messaggio, ossia che dalla salvezza del pianeta dipende anche la nostra. L’esigenza quindi è nata dall’idea di voler usare il nostro spazio per provare a diffondere questo nuovo spirito, prima che le conseguenze delle azioni dell’uomo diventino totalmente irreversibili.
Alessio Stigliano: Abbiamo sempre parlato di questo argomento, ma ora che ci siamo ritrovati con un canale che comprende un diverso numero di inviati, possiamo dedicarci a svariate tematiche in maniera più concreta. Ci siamo detti che ciascuno di noi dovrebbe avere sempre una sorta di lampadina accesa su questo importante tema, da qui abbiamo quindi avviato una collaborazione con due giovani ragazzi, Edoardo e Valentina, che hanno lasciato la propria vita per mettersi in camper e viaggiare per l’Italia, andando appunto a ripulire spiagge, boschi, parchi e toccando quindi con le proprie mani il degrado che tutti noi spesso riscontriamo in diverse situazioni. Questi due giovani danno anche dei consigli riguardo la sostenibilità, trasmettendo un messaggio che riprende il loro motto, ossia che non è necessario essere estremisti o integralisti, basta semplicemente ragionare sulle scelte che compiamo ogni giorno.
La Settimana del Pianeta è nata così, dal nostro desiderio di dar più visibilità a questi due ventenni e a quelle che sono delle questioni comunque urgenti per tutti a livello globale: un progetto che comunque sarà destinato ad essere mantenuto nel corso del tempo, con un appuntamento mensile sul nostro canale. Sicuramente pur andando a toccare temi forti, abbiamo mantenuto il nostro spirito ironico, a nostro avviso una tattica decisamente efficace, data sopratutto la storia che ha alle spalle questa realtà e che rischia di diventare un rumore di fondo a cui nessuno dà più importanza.
Alessio Stigliano: In realtà abbiamo un pubblico molto vario, il target di focus è tra i 18 e 35, la nostra audience comprende anche persone oltre i 35 anni: i nostri contenuti, comunque la Candid Camera (un format ricavato dalla televisione), riescono a garantirci un indice di coinvolgimento molto elevato.
Alessandro Tenace: Sopratutto in considerazione del tema, il pubblico giovane rimane, ma rappresenta solo una parte: di certo può essere l’amplificatore necessario, specie nei confronti della generazione che probabilmente ha più bisogno di sensibilizzazione, ossia quella dei nostri genitori. Quest’ultima infatti generalmente non sente il peso di questa incombenza, in primis in quanto riguarda il mondo e di come ci si sono interfacciati nel corso della loro vita, ma nello specifico perché si tratta di un futuro che loro non vivranno. Questo stesso evento ne è la prova: diversi bambini hanno portato i loro genitori, in quanto è una situazione che viene vissuta da loro in maniera più profonda, forse proprio perché si sentono maggiormente coinvolti.
Quindi in generale una risposta molto positiva, non solo nella partecipazione di questo evento ma in toto.
Alessandro Tenace: Assolutamente! Un sentito ringraziamento va comunque a Plastic Free e a Flowe: la seconda si è di fatto resa sponsor dell’intera Settimana ed anche dell’Associazione. Chiaramente la nostra iniziativa ha bisogno di un seguito e le organizzazioni come Plastic Free possono dare tutti gli strumenti e la gestione necessari sul territorio, come noi stessi non saremmo mai stati in grado di fare.
Alessio Stigliano: 60 spiagge italiane sono state coinvolte, io stesso parlando con persone della Basilicata ho saputo che anche lì l’evento è stato accolto con un grande entusiasmo. Siamo contenti di farne parte e siamo consapevoli del nostro peso e delle nostre responsabilità a livello comunicativo.
Alessio Stigliano: Eventi come dicevamo, a livello mediatico verranno mantenuti: sul nostro canale Youtube ogni mese continueremo a parlare del tema con i Viaggiatori Ecologici che avrei piacere a presentarti.
Per il resto ora a calendario non vi è nulla di concreto ancora, sopratutto tenendo conto del periodo: per cui come dicono tutti, abbiamo un sacco di progetti, ma per scaramanzia non ne parliamo.
Va bene, resteremo sintonizzati in attesa di notizie! Volete aggiungere qualcosa?
Alessandro Tenace: Io vorrei sottolineare nuovamente il nostro obiettivo, ossia l’intenzione di scardinare la comunicazione sull’ecologia, perché bisogna capire che è inutile continuare a chiedere di salvare un qualcosa che viene percepito da tutti come lontano. Si rivela anche scoraggiante e le persone quindi tendono a disinteressarsi, giustamente tornando a focalizzarsi sui problemi che sono costretti ad affrontare nella vita di tutti i giorni. Questi problemi infatti ci sono, la pandemia, la situazione economica e via dicendo, noi stiamo cercando di far capire che delle semplici scelte differenti e consapevoli potrebbero di fatto essere il tassello necessario per garantirci la nostra salvezza ed anche quella dei nostri figli. Basta pensarci.
Alessio Stigliano: Tutti devono capire che il futuro dei cambiamenti climatici non ci trasleranno in scenari da film apocalittici, ma dovremo cambiare drasticamente il nostro stile di vita.
La risposta c’è e speriamo che possa continuare in questo senso, io credo che nei prossimi 10 anni il mercato dovrà rispondere a questa esigenza, a questa nuova coscienza che si sta risvegliando, Flowe è stata un grande esempio e ci auguriamo che susciti un ampio seguito.
Edoardo: Una storia bellissima ma molto lunga, cercheremo di riassumerla in poco: io sono Edoardo Manza e lei Valentina La Cara, 25 e 24 anni. Il nostro progetto si chiama Viaggiatori Ecologici ed è nato spontaneamente: inizialmente lavoravamo assieme e Valentina era il mio capo e nel momento in cui abbiamo approfondito la nostra conoscenza, abbiamo cercato di unire le nostre passioni, in particolare il viaggio. Di conseguenza ci siamo messi subito a lavorare in funzione di questa iniziativa, la quale voleva rappresentare un’unione appunto tra il viaggiare e l’eco-sostenibilità, un valore aggiunto che abbiamo voluto proporre. Abbiamo aperto una pagina Instagram ed un canale Youtube, proponendo video in cui raccoglievamo anche noi l’immondizia, a cominciare dalle discariche abusive, mozziconi per strada e via discorrendo.
Una sera mi giunge la notifica che m’informa che Alessio Stigliano ha cominciato a seguirci, non ho perso nemmeno un secondo: l’ho contattato immediatamente, proponendo una collaborazione, giungendo quindi ad oggi accorpare i nostri progetti. Un’occasione decisamente unica, non tanto per guadagnare visibilità, quanto piuttosto di maturare a livello professionale.
C’è stato un episodio, un fatto, una scena, un documentario, insomma un elemento che si è rivelato decisivo per intraprendere questa avventura?
Valentina: In realtà non c’è stato un episodio, bisogna dire che il nostro percorso si è rivelato una continua evoluzione, sicuramente sin dalla partenza eravamo molto legati alla sostenibilità, ma neanche lontanamente a quanto lo siamo ora. Quando ci si avvicina a questa realtà, ci si accorge giorno dopo giorno delle piccole cose che si possono fare, nella vita di tutti i giorni, ma che comportano un impatto decisamente positivo. L’immondizia sicuramente sparsa in giro è uno degli aspetti più evidenti che ci portano a realizzare, noi siamo finiti in alcune spiagge talmente piene di polistirolo che si poteva letteralmente rimbalzare..
La sostenibilità comunque rimane un percorso individuale, un’evoluzione, una crescita, in cui non si smette mai di imparare.
Edoardo: Io credo che non ci sia una persona che vedendo un certo livello di degrado, in una spiaggia, in un parco, non senta il proprio senso civico turbato. Semplicemente spesso rimane silente, non viene espresso, ci si perde insomma nei soliti pensieri “Tanto è sempre così”, “Se anche pulissi, domani sarebbe tutto uguale”. Probabilmente sarebbe anche così, ma ciò non toglie che si debba dare un inizio, un esempio, che non si debba rimanere indifferenti.
Valentina: Non c’è consapevolezza del potere dell’individuo, spesso si svalutano le azioni che ciascuno di noi è in grado di compiere ogni giorno. Ciascuno di noi è parte di questa società, insieme, uniti, potremmo davvero concretizzare un cambiamento.
Come ai vostri collaboratori, ripeto la domanda anche a voi: avete qualche progetto futuro che vi farebbe piacere anticiparci?
Valentina: Nulla di prefissato per ora, semplicemente riuscire a raggiungere quante più persone ed in maniera sempre più efficace.
Alessio Stigliano: Se posso intromettermi, a questo risponderei io. Il macro obiettivo, per noi che lavoriamo con la comunicazione, vuole essere di rendere la sostenibilità quello che oggi viene rappresentato dall’ostentazione della ricchezza. Nel senso, facendo un rapido giro sui social, si vedono profili di persone che giustamente mostrano macchine ed abiti griffati. Per noi, sarebbe bello che nei prossimi 5-10 anni, diventasse ugualmente popolare vantarsi di una scelta sostenibile.
Noi viviamo di modelli e situazioni, se i social prendessero questa piega, le persone si adatterebbero e arriverebbero a cambiare il proprio stile di vita: può sembrare qualcosa di fisicamente impegnativo, ma non lo è.
Un piccolo cambiamento oggi potrebbe risparmiarci una scelta drastica del domani, magari per esempio scenari in cui alcune risorse primarie, come l’acqua potabile, diventassero estremamente care e limitate, proprio per colpa dei cambiamenti climatici che in questo momento abbiamo ancora il potere di contrastare.
Luca de Gaetano: Per quanto riguarda le altre città, posso già fornirvi delle informazioni. In generale è stato abbastanza positivo, inizialmente doveva aver luogo in 60 città, purtroppo tuttavia il maltempo ha messo a dura prova alcune aree, di conseguenza abbiamo concluso con 50 appuntamenti, con una media di 130-140 persone per ogni città. L’evento più grande ne ha coinvolte 350 e Genova è stata a sua volta tra gli eventi più consistenti, con una presenza di 200 volontari.
A livello locale cedo la parola alle nostre due referenti, Martina e Ellade, le due organizzatrici in territorio genovese, ma direi che siamo oltre le aspettative.
Martina Certo: In realtà ci aspettavamo un buon riscontro cittadino, ma non così esaltato. Sicuramente i contatti che ci sono stati forniti da alcuni enti come Amiu, hanno fatto la differenza, dimostrandosi utili ed efficaci. La nostra speranza quindi è di coltivare questa collaborazione e poterci garantire supporto l’uno con l’altro anche in futuro.
Un successo indiscusso, che vede anche una grande partecipazione da parte dei giovanissimi.
Ellade Buccilli: Tanti anche minorenni, tanti genitori che hanno accompagnato i propri figli. Siamo quindi riusciti a coprire tutta la spiaggia. Credo comunque che questo entusiasmo, specie da parte dei più piccoli che hanno trascinato i grandi, sia di fatto la base della nostra iniziativa.
Speriamo continui a crescere e diffondersi. Volete lanciare un messaggio in vista dei vostri futuri eventi?
Ellade Buccilli: Vogliamo rivolgerci sia ai genitori ma sopratutto ai ragazzini, continuate a sensibilizzarvi e a raggiungere gli adulti che al momento sono probabilmente meno coinvolti rispetto questa situazione gravosa.
In conclusione un inizio decisamente promettente, che ha appunto visto il coinvolgimento di numerose famiglie, ma sopratutto giovani. Tra questi anche gli organizzatori di Genova Cleaner, altra realtà molto legata a questa delicata tematica.
Solo qui nel contesto genovese di Voltri sono stati raccolti in totale 970 kg di rifiuti, un dato che vuole essere un’ulteriore punto di riflessione sulla portata di questa terribile emergenza.
Vi lasciamo nuovamente alcuni link utili al fine di potervi tenere aggiornati e prendere parte ai prossimi eventi, Buona Raccolta a tutti!
Pagina Ufficiale Plastic Free e rispettiva Pagina Facebook
Pagina Ufficiale e rispettiva Facebook Genova Cleaner
Sapete chi è l’ex fidanzata storica di Max Giusti? Nessuno se lo ricorda più ma…
Il video di questo portiere ha fatto subito il giro del web: schiva le bottiglie…
Hai mai pensato a qual è il lavoro più difficile e pericoloso al mondo? Una…
Vi ricordate Virginia Tomarchio di Amici? Dopo la fine del suo amore con Cristian Lo…
Rudy Zerbi prova a “soffiare” il lavoro ad una sua collega? Il video diventa virale:…
Con questo trucco puoi dire addio ai prezzi pazzi per gli hotel: ecco come risparmiare…