In molti hanno dei portafortuna da cui non vogliono separarsi e che credono funzionino davvero. Ora è la scienza che analizza la questione.
Non importa che sia un quadrifoglio essiccato tra le pagine di un libro, un regalo o un oggetto trovato per caso. Quasi tutti in vista di un esame o di un colloquio di lavoro mettono in tasca un portafortuna per rassicurarsi sul possibile esito. E se anche non se ne parla spesso in fondo una parte di noi crede davvero che quel gingillo abbia un potere speciale. Ma è davvero così?
Senza tirare in ballo credenze popolari e l’esistenza della magia è la scienza a dare la risposta definitiva a questo quesito. Senza dubbio in alcune occasioni avere o meno il portafortuna può giocare un ruolo nelle performance di chi lo ha con sé, ma il potere non parte dall’oggetto. Come riporta una ricerca americana si tratta di una questione psicologica, un effetto placebo.
Come un paziente convinto di aver assunto un medicinale può sentire e manifestare un miglioramento, così si può vedere la magia dove non c’è. Prima di sostenere una prova, sentire il braccialetto regalato dai genitori sul polso o il peso di un ninnolo in tasca rassicura a livello inconscio. Quindi sì, in un certo senso quadrifogli e coccinelle di vetro portano davvero fortuna.
La convinzione ha un effetto potente sul cervello, soprattutto per chi tende ad essere ansioso e ha bisogno di una rassicurazione. Non è raro che a un’interrogazione si faccia scena muta pur essendo preparati perché manca la sicurezza di fondo. Credere di avere con sé un oggetto fortunato però rende tranquilli e si risulta più sciolti oltre a riuscire a concentrarsi molto meglio.
La ricerca scientifica che ha raggiunto queste conclusioni ha coinvolto 100 persone a cui è stata consegnata una monetina come portafortuna. L’invito per tutti è stato di portarla con sé per un mese e poi riferire le proprie impressioni sul presunto potere di questo oggettino. Naturalmente si trattava di persone non scaramantiche, anzi molto scettiche a riguardo.
Una volta trascorsi i 30 giorni però delle 100 persone iniziali ben 70 sembravano essersi ricredute ed erano riluttanti a riconsegnare la monetina. Tra queste inoltre il 30% affermava con sincera convinzione di aver beneficiato degli effetti del portafortuna in alcune occasioni.
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