Nuove regole per la valutazione dell’invalidità civile, con misure agevolative e differenti adempimenti. Cosa cambia per i disabili?
Buone notizie dalla Conferenza Unificata Stato- Regioni, che ha, finalmente, trovato un accordo per l’introduzione della riforma della normativa che regola l’invalidità civile.
Il punto chiave del rinnovamento è l’introduzione di un accertamento unico per la disabilità, affidato all’INPS, e che riguarderà non solo l’aspetto prettamente sanitario, ma anche le esigenze personali e sociali del disabile. La valutazione sarà, dunque, multidimensionale e destinata a predisporre progetti personalizzati e adeguati alle necessità dei singoli, anche in relazione ai contesti in cui sono inseriti, per avere una visione più completa.
Una delle novità più rilevanti è l’unificazione e la semplificazione degli accertamenti, perché l’invalidità civile, l’handicap e la disabilità verranno ricompresi in una definizione univoca.
Lo scopo è non solo di introdurre un sistema di valutazione della disabilità più semplice e celere, ma anche di migliorare la qualità della vita degli interessati. Si tratta di un progetto molto ambizioso, col quale si compie un fondamentale passo in avanti verso un vero processo di inclusione delle persone affette da disabilità.
Un elemento molto importante nell’ambito della riforma dell’invalidità civile è la modifica del linguaggio legislativo usato per parlare dei disabili.
Ci si conformerà alla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità, per una rafforzata attenzione all’utilizzo di termini più inclusivi e rispettosi dei soggetti affetti da disabilità. In particolare, dal 1° gennaio 2026, il termine “handicap” verrà abolito dai testi giuridici e i disabili non saranno più appellati come “handicappati” o “portatori di handicap“. Verrà, invece, adottata la definizione di “persona con disabilità“.
Si tratta di un’innovazione storica, la cui portata è stata sottolineata dalla Ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli. In tal senso, i cambiamenti mostrano come lo Stato sia particolarmente vicino alle esigenze dei soggetti affetti da disabilità e intenda ideare un meccanismo di tutela più unitario.
La Ministra ha precisato che il Governo cercherà di semplificare la vita di tutti i disabili e delle loro famiglie, innanzitutto snellendo l’iter burocratico per il riconoscimento e l’accesso alle prestazioni sanitarie, sociali ed economiche.
A tale fine, sarà necessaria un’inversione della prospettiva di gestione delle politiche a vantaggio della disabilità. Non dovrà più esserci un approccio diretto al solo ottenimento delle varie prestazioni , ma uno che si focalizzi su tutte le esigenze degli interessati, in maniera multidimensionale, coinvolgendo tutte le istituzioni.
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