Il 2024 porta un aggiornamento importante in relazione ai pignoramenti a seguito dei debiti con INPS ed enti pubblici.
Era stato annunciato un cambiamento ed effettivamente le modalità, le tempistiche ma anche la tipologia di pignoramento si attestano con nuove caratteristiche. Questo riguarderà tutti coloro che hanno sospesi e, in particolare, quanti hanno debiti da saldare con enti pubblici.
Il pignoramento può riguardare, in linea generale, qualunque tipo di bene che appartiene alla persona quindi si va dal conto corrente all’immobile ma anche a prodotti di meno pregio. Dipende però cosa può essere effettivamente reso accessibile.
Guardando alle tempistiche, ad oggi, ci sono sempre voluti anni prima che effettivamente si potesse procedere al pignoramento in seguito a debiti, questo sempre a patto che la persona debitrice avesse qualcosa da cui attingere. Quando scatta il pignoramento, ad esempio per chi ha una cartella esattoriale aperta, come funziona?
Pagamenti che non sono stati effettuati nel tempo e che hanno determinato quindi la crescita di un debito nei confronti di un ente, come l’Agenzia delle Entrate, fanno scattare delle misure di recupero crediti, come ad esempio il pignoramento del conto corrente relativamente alla somma dovuta. Ci sono cartelle che sorgono per multe non pagate, altre invece per questioni finanziarie più gravose e tutto dipende da quanto si deve all’ente e in che modalità.
Talvolta alla ricezione della cartella si riceve anche il modulo per fare richiesta di dilazione, procedere in questo senso, anche versando la prima rata, permette di fermare procedimenti esecutivi. Pagare un debito a rate può essere utile per molte persone e sicuramente è una scelta consapevole importante. Si può pignorare sempre tutto? Ovviamente no e soprattutto gli interventi dipendono dal debito, ad esempio secondo quanto stabilito il pignoramento della casa può avvenire solo per debiti superiori a 120 mila, sempre che il valore del bene sia superiore a questa cifra e che sia stato ipotecato per almeno 6 mesi prima.
Quindi avere un debito non porta immediatamente a perdere la casa, questi sono iter che anche nel 2024 non sono immediati. Soprattutto per debiti minori e beni importanti come la casa di residenza non è così facile espletare il tutto, anche se il debitore è tenuto a pagare. Ci vogliono almeno sei anni prima di completare tutto l’iter e comunque ci sono step da seguire, prima la notifica, poi i 60 giorni di tempo, poi l’invio delle cartelle esattoriali, le notifiche, quindi l’invio dopo 6 mesi di un altro avviso.
In conclusione quindi è facile comprendere come si parte sempre dal pignoramento dei beni minori e non viceversa, per questo i propri averi come ad esempio la casa sono comunque tutelati. Resta valido il percorso offerto dall’Agenzia delle Entrate di poter corrispondere i propri debiti a rate e scongiurare ogni esecuzione.
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