Il Governo ha rinnovato un incentivo per pagare le spese bancarie. A chi spetta il Bonus conto corrente e come si richiede? Scopriamolo.
Il Bonus conto corrente è un’agevolazione destinata alle famiglie che hanno un ISEE basso ed è diretta all’apertura e alla gestione di un conto corrente in maniera agevolata, con sconti sui canoni annui e sulle commissioni per le varie operazioni.
Avere un conto corrente è, infatti, fondamentale non solo per tenere sotto controllo i propri risparmi ma anche per ricevere stipendi e pensioni e per effettuare pagamenti in maniera tracciabile e sicura. Non sempre, però, le spese per l’attivazione di un conto corrente possono essere sostenute, soprattutto da chi versa in difficili condizioni economiche.
Per tale ragione, il Bonus conto corrente è un ottimo sussidio per evitare che le famiglie debbano rinunciarvi a causa dell’aumento dei costi dei servizi bancari. Chi può richiedere il beneficio e in che modo? Vediamo qual è l’iter da seguire.
Per accedere al Bonus conto corrente, è necessario rispettare uno specifico requisito reddituale e, in particolare, il possesso di un ISEE inferiore a 11.600 euro. I pensionati, invece, devono percepire un assegno pensionistico lordo annuo pari o inferiore a 18 mila euro (anche se l’ISEE è superiore a 11.600 euro).
Per richiedere il beneficio bisogna, innanzitutto, scegliere una banca e, poi, presentare tutta la documentazione necessaria per l’accertamento dei requisiti (ISEE aggiornato al 31 maggio, copia del documento di riconoscimento e del codice fiscale del richiedente, attestazione della residenza in Italia, numero di telefono e indirizzo email).
Solo dopo la verifica, è possibile attivare il conto con zero spese di apertura e gestione (oppure trasformare il proprio conto in uno a zero spese, se già correntisti). L’applicazione del beneficio avviene automaticamente sul conto dell’interessato.
L’ammontare del Bonus non è fisso, ma consente di azzerare tutte le spese relative al conto corrente, come il canone annuale e mensile, le imposte di bollo e le commissioni per le principali operazioni. Per le banche, ovviamente, l’approvazione dell’agevolazione non comporta delle perdite economiche, perché ricevono un rimborso da parte dello Stato per il mancato introito conseguente al Bonus.
In questo modo si assicura l’erogazione del beneficio nel lungo termine da parte di tutti gli istituti bancari. Per ottenere maggiori informazioni relative al Bonus, consigliamo agli interessati di consultare i siti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’INPS oppure di fissare un appuntamento con la banca o rivolgersi a un CAF.
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