La Covid19 continua a confermarsi come una componente costante dello scenario italiano (e mondiale), eppure ciò non sembra aver di fatto rappresentato un ostacolo ai rispettivi assessori e prefetture, al fine di confermare il proseguimento dell’attività venatoria.
Per chi si fosse perso gli sviluppi delle scorse settimane, ecco un piccolo riepilogo: a seguito dell’evoluzione di svariate regioni rispettivamente in fascia arancione o gialla, con il divieto categorico di spostamenti tra i comuni, gli interessati di determinate attività “sportive” si sono visti privati della propria libertà. Con riferimento alla realtà ligure e genovese, l’assessore Alessandro Piana non ha perso un secondo per tamponare la situazione e garantire il proseguimento di questa pratica. La scorsa settimana si è addirittura presentato con un’ulteriore proposta, ossia l’abbattimento dei cormorani, forse con l’intento di creare una più concreta base per la propria richiesta.
In realtà l’attività venatoria non si è mai fermata, l’unico punto in sospeso riguardava appunto il permesso di potersi muovere tra un comune e l’altro. Gli incidenti continuano a verificarsi, solo pochi giorni fa nei pressi di Bolzaneto è venuto a mancare un uomo di 58 anni, ucciso proprio da un suo collega cacciatore davanti agli occhi del proprio figlio.
Incidenti che, come ci ricorda l’Associazione Vittime della caccia, solo nell’ultimo decennio sono aumentati costantemente, toccando i mille casi registrati. Parliamo di dinamiche che hanno incluso solamente persone, quindi cacciatori, raccoglitori di funghi, passanti e via discorrendo. Dati che dimostrano quanto sia elevata la pericolosità di attività simili e soprattutto di come vengano a mancare dei seri provvedimenti o regolamenti. Per coloro che ci seguono da diverso tempo, forse ricorderete l’intervista con Daniela (Responsabile Lav) e della rispettiva proposta di un inserimento di alcol test per coloro che vi partecipano; ovviamente caduta nel vuoto, come la maggior parte delle proposte.
Oggi vogliamo condividere nuovamente con voi altre proposte e riflessioni, pervenuteci sotto forma di comunicato stampa e firmato da svariate realtà animaliste che chiedono l’immediata sospensione dell’attività venatoria.
Ve lo riportiamo di seguito:
Alla cortese attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’interno e del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie.
Oggetto: richiesta di chiusura di ogni tipo di attività venatoria nelle Regioni
Considerato che:
TUTTO CIO’ PREMESSO, CHIEDIAMO
come semplici cittadini e a nome di tutte le associazioni animaliste firmatarie dell’appello, che siano sospese IMMEDIATAMENTE tutte le attività venatorie nelle 20 regioni italiane e nelle due Province autonome, a prescindere dall’indice di rischiosità rilevato e quindi indipendentemente dall’appartenenza politica di ciascun territorio, sospensione che dovrà restare attiva fino alla definitiva cessazione dell’emergenza Sars-COV-2.
Alla luce di quanto sopra esposto, riteniamo tale provvedimento un obbligo morale, politico e sanitario a cui le autorità non possono sottrarsi; un’indifferenza che esporrebbe l’intera popolazione a un concreto rischio di ulteriore diffusione del contagio da Covid19, in contrasto con le principali norme di tutela della salute pubblica.
Un comportamento in cui si potrebbe ipotizzare il reato di epidemia colposa, come previsto dall’Art. 438 del Codice penale.
Si coglie inoltre l’occasione per invitare le regioni ad aumentare le attività di controllo faunistico, onde evitare l’aumento di azioni di “bracconaggio”, soprattutto nelle ore notturne di “confinamento”.
Con osservanza,
Animal Aid Italia
Animaliberaction
Animalisti Italiani
Animalisti Genovesi
Animali Liberi
Avi Associazione Vegani Italiani
Avi odv Lazio
Alessandra di Lenge presidente le Iene Vegane
Comitato Tutela Diritti Animali CTDA
Coordinamento Animali
Fronte Vegano
Fronte Vegano Rinascita Animalista
Lac Umbria
Lac Toscana
Lac Marche
LAV
Le Ali della Libertà
Limav odv Italia
MAC Movimento Anti Caccia
Maurizio Spinucci
Massimo Wertmuller
META
Comitato Uniti per Loro
OIPA
Paolo Bernini
Partito Politico Ora rispetto per tutti gli Animali
Piccolo Santuario PAI
Task Force Animalista
Zampette Felici Onlus
In fondo vengono inoltre citati tre articoli a sostegno delle proprie tesi, che a nostra volta vi alleghiamo:
https://www.facebook.com/1767949330/posts/10208368444486539/?d=n
Come se tutte le motivazioni presentate fino a qui non fossero sufficienti, ci terrei ad approfondire un’ultima fondamentale questione: la peste suina africana. Un nuovo pretesto, presentato in primis dalla Ministra Bellanova ed in seguito ripreso in altre sedi. Si tratta di un virus non letale per l’uomo, che si trasmette tra cinghiali e suini ma solo a seguito di un contatto diretto o scambio di liquidi corporei vari. La stessa EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) si è espressa molto chiaramente a riguardo, individuando nella circolazione di animali infette, prodotti a base di carne di maiale contaminata o lo smaltimento illegale di carcasse sono i veri mezzi di trasmissione di questa malattia. La caccia, l’abbattimento di esemplari possibilmente malati e la rispettiva spartizione delle loro carni, non possono e non sono da considerare una soluzione, tutt’altro.
Con queste ulteriori riflessioni e chiarimenti, invitiamo i nostri lettori ma anche i diretti responsabili, ad approfondire la questione, per esempio sul sito della LAC.
Vi ringraziamo per l’attenzione e come sempre vi sproniamo a contattarci e a girarci materiali riguardo altre tematiche da trattare alla nostra mail ufficiale.
-> mugugnogewhats@gmail.com
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