Partiamo con una prospettiva più ampia: lo spopolamento degli oceani, dei mari, fiumi e laghi è una realtà fattuale su cui già diversi ricercatori hanno espresso qualche parola.
Per esempio, il biologo Boris Worm sostiene che nel caso la pesca dovesse continuare a sostenere i ritmi attuali, nel 2048 probabilmente svariate specie tra i pesci a noi più noti, saranno completamente estinte. A causa dell’intensità della pesca attuale, risulta che già più del 29% degli animali marini riscontrino non poche difficoltà.
Le problematiche a monte sono a dir poco infinite: pesca non regolamentata (nonostante in realtà vi siano svariate leggi e normative), ritmi folli totalmente incuranti delle tempistiche di rigenerazione naturali, e l’inquinamento delle acque e la presenza dii substrati fangosi.
Per quanto riguarda la nostra regione, svariati report paiono indicare una massiccia scomparsa di pesci da fiumi e torrenti, ma anche in questo caso, dovuti a forte inquinamento, cementificazione e intervento umano in generale.
Tuttavia nella giornata di ieri è giunta una notizia, la lieta proposta dell’Assessore Regionale Alessandro Piana per risolvere questa situazione: un piano di abbattimento nei confronti dei cormorani (che vi ricordiamo essere specie protetta). La motivazione? Si sostiene che essi abbiano un impatto decisamente INSOSTENIBILE sull’ambiente.
Le parole dell’Assessore son state decisamente chiare:
“Il cormorano è ormai da anni una presenza stabile in Liguria, ma va controllato il suo impatto sugli habitat delle altre specie. Il numero di capi da abbattere è stato calcolato sulla base del censimento svolto nell’ambito del progetto IWC (International Waterbird Census) sviluppato da Ispra. L’attività potrà essere svolta solo dagli agenti del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale e da guardie venatorie volontarie, secondo quanto previsto dalla legge regionale”.
Un’abile mossa per accelerare i tempi e garantire il proseguimento dell’attività venatoria in una situazione caotica? Lasciamo a voi i commenti.
Nelle scorse ore la Regione Liguria ha approvato la proposta di Piana riguardo l’attività di abbattimento selettivo del cormorano, conforme al piano di controllo selettivo della specie per gli anni 2019-2023. Sarà quindi possibile abbattere fino a 60 capi, solo nelle aree indicate dal piano, nel periodo invernale e fino al 15 marzo 2021.
Una soluzione ad un problema causato dall’uomo di cui, ancora una volta, si troverà a rispondere una specie animale innocente, colpevole solo di essere al mondo. Una realtà che può tuttavia sorprendere limitatamente e che ricorda da vicino la politica adottata dai Giapponesi nei confronti, per esempio, dei Delfini, anch’essi ritenuti COLPEVOLI di consumare eccessive quantità di pesci.
Voglio concludere ricordandovi che, attenendoci ai dati risalenti al 2019, il consumo pro capite degli italiani di pesce all’anno corrisponde a circa 28 kg, classificandoci nettamente ad un livello superiore in confronto alla media europea. Un dato destinato probabilmente a salire e che deriva da un calo di consumo di carne rossa e affini, che da diversi anni a questa parte è protagonista su mercato globale. Una realtà che ci evidenzia come l’uomo sia ancora ben lontano dal riuscire ad adottare all’unanimità delle alternative che possano effettivamente evitare di minacciare l’habitat circostante.
Si conclude anche questa volta il nostro episodio del Mugugno Settimanale, come sempre vi invitiamo a contattarci e raccontarci di altre realtà che vorreste affrontare assieme.
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